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La mongolfiera gigante |
L’ultima spiaggia per combattere il Global Warming? Mongolfiere giganti
che deviano i raggi solari rilasciando una sospensione di particelle
chimiche “light-proof”
Le geoingegneria non
smette di stupire. L’ultimo piano B per il salvataggio del Pianeta dagli
effetti del surriscaldamento globale arriva da un team di scienziati
britannici di Oxford e Cambridge ed ha ancora una volta
dell’incredibile. La squadra di ricercatori sta studiando la possibilità
di realizzare un "vulcano artificiale" da
“lanciare” nella stratosfera che possa, con le sue eruzioni, rilasciare
quotidianamente delle particelle schermanti i raggi solari. L’idea
sarebbe quella di creare una speciale mongolfiera gigante – della stessa ampiezza dello stadio britannico di Wembley – da lasciar sospesa a ventimila metri di altezza
tramite un lunghissimo tubo; attraverso quest’ultimo, ogni giorno
verrebbero trasportate e quindi rilasciate nello strato atmosferico
centinaia di tonnellate di particelle di argilla, sali o ossidi metallici e acqua. La sospensione di goccioline, spiegano gli scienziati, impedirebbe parzialmente il passaggio dei raggi solari.
Una prima prova si svolgerà ad ottobre
in un aeroporto in disuso a Sculthorpe, a nord di Norfolk, con un
dirigibile a “palloncino”, dello stesso tipo impiegato normalmente dalle
agenzie pubblicitarie. Il vulcano prototipale sarà portato in realtà ad
altitudine di soli 1.000 metri e sarà collegato a terra con un semplice
tubo da giardinaggio che scaricherà in aria soltanto acqua.
Impiegando 10-20 vulcani galleggiati, in grado di riversare
nell’atmosfera 10 milioni di tonnellate di particelle ognuno, si
potrebbe ottenere un calo globale 2 °C della temperatura, sostengono gli
scienziati. Per quanto non esente da criticità, il progetto ha ricevuto
l’appoggio di sir Martin Rees, l’ex-presidente della Royal Society, che
nel 2009 si è detto favorevole al ricorso alla geoingegneria in
mancanza di risultati concreti dal fronte politico.
Fonte: rinnovabili.it
Fonte: rinnovabili.it