La situazione al limite del collasso è stata annunciata in un comunicato congiunto dalle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil: "I soldi per la semplice gestione degli edifici tendono allo zero e manca personale qualificato: lanciamo un grido d'allarme per scongiurare la chiusura di siti culturali dal valore inestimabile a partire dalla nostra Pinacoteca".
Tagli e carenza di personale non funestano soltanto siti archeologici come Pompei o il Colosseo, luoghi d'arte riconosciuti in tutto il mondo. La crisi del settore "cultura" piomba anche a Bologna nell'ambito artistico-museale e non sembra essere un temporale estivo, ma un vero e proprio tsunami.
"Per il 2013, per i nostri istituti di Bologna, Ferrara e Faenza, riceviamo dal Ministero dei Beni Culturali 60000 euro a fronte di un fabbisogno di 600000", spiega il sopraintendente al Patrimonio storico e artistico Luigi Ficacci, "con questa cifra dobbiamo coprire i costi di gestione ordinaria eccetto lo stipendio base del personale. Una situazione gravissima da anni che non si riesce più a gestire".

FONTE
Nessun commento:
Posta un commento
Aggiungi il tuo commento qui