In
un recente articolo
Il Giornale denunciava un appalto da 4
milioni di euro per il sito internet di Montecitorio,
“Non è vero”, si affretta a smentire l'ufficio stampa della
Camera, costa
“solo”3.600.00 euro Iva esclusa (1 milione e 200mila euro
all’anno). Ah
ecco, 'sti cazzi che differenza!!! Ma il problema non è il costo
sicuramente eccessivo, bensì, il servizio che il sito offre,
totalmente scadente e disordinato.
Bisogna perdersi per ore alla
ricerca di nomi, cognomi, spese, stipendi, gare, appalti, etc etc…
Con tutti quei soldi sicuramente dovrebbe essere molto più user
friendly. Invece continuano a prenderci per il culo con le loro note.
Più una bugia è grossa, più facilmente essa verrà creduta.
Scrive
l'Ufficio
Stampa che nell’articolo “si fanno fantasiose ricostruzioni sulle
spese informatiche in Montecitorio [...] che la gara per
l'acquisizione
dei servizi di manutenzione e sviluppo del sito web della Camera dei
deputati , deliberata dai competenti organi di direzione politica
alla fine della precedente legislatura, è finalizzata alla selezione
sul mercato dei servizi informatici dei fornitori per lo sviluppo
software e la manutenzione e gestione dei siti web della Camera dei
deputati, e viene svolta in conformità alle regole del Codice dei
contratti pubblici: il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta
ufficiale dell’Unione europea e sulla Gazzetta ufficiale della
Repubblica italiana il 20 luglio 2013; un estratto del bando è stato
pubblicato su due quotidiani nazionali il 24 luglio; il
bando è consultabile sul sito internet della Camera; il termine
per la presentazione delle domande scade il prossimo 20 settembre. Si
fa altresì presente che la gara consentirà una riduzione degli
oneri (?)
per il bilancio della Camera: nel 2013 la cifra complessiva stanziata
per la gestione operativa e la manutenzione evolutiva dei siti
internet della camera (che
oltre al sito principale camera.it comprendono la webTV,
le sezioni a competenza Camera di parlamento.it, il sito della
biblioteca, la piattaforma didattica sulla Costituzione e il
Parlamento dei bambini)
ammonta infatti a circa 1
milione 389 mila euro (iva esclusa) annui.
I contratti corrispondenti sono ad oggi stipulati con 3 diverse
società, e riguardano attività di presidio, sviluppo software,
gestione sistemistica, diffusione audiovideo dei lavori parlamentari
nonché attività connesse all’informatizzazione degli atti
parlamentari. L'mporto
di 3.600.00 euro, Iva esclusa, dell'appalto
va distribuito su tre anni.
La base d'asta
è stata quindi fissata in 1 milione 200 mila euro annui dal momento
che il passaggio ad un’unica ditta affidataria consentirà una
sensibile riduzione dei costi; rispetto a tale cifra si attende
peraltro una ulteriore ragionevole economia determinata
dall’aggiudicazione all’offerta economicamente più vantaggiosa”.
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