
Nel rapporto del secondo semestre del 2011, il motore di ricerca più celebre del mondo dice di aver ricevuto ben 1.007 richieste riguardanti YouTube e lo stesso Google, che ha soddisfatto in totale il 54% delle deomande, dalle quali sono escluse Cina e Iran. Proprio il Paese della grande muraglia poche settimane fa aveva annunciato un nuovo giro di vite per gli utenti della Rete.
La misura riguardava l'anonimato sul web, che il governo di Pechino ha formalmente vietato, costringendo le aziende a registrare ogni internauta con i propri veri dati ananagrafici, forzandole a rassicurare le autorità il rispetto della norma, che si chiama "tenuta in una bozza di aggiornamento di un documento governativo chiamato "Metodi per la governance del sistema informativo Internet". Il provvedimento è stato anche esteso a forum e blog.
FONTE: Globalist.it
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